mercoledì 2 luglio 2008

Il prematuro tramonto del PD

Quando furono fatte le primarie per l'elezione dell'assemblea costituente denunciai, inascoltato, il metodo farraginoso concepito per salvaguardare l'elezione di quadri e funzionari dei vecci partiti Margherita e DS. Per quel motivo non vi partecipai. Poi mi riavvicinai al PD, condivisi la scelta di Veltroni di andare liberi e partecipai con passione alla campagna elettorale. Ma adesso i nodi stanno venendo al pettine. Il PD non è nato con un rinnovamento dal basso ma con un rinnovamento del basso, cioè proprio, letteralmente, della parte bassa del partito, cioè i militanti e membri dell'Assemblea Costituente. L'alto, invece, cioè i dirigenti dei vecchi partiti, è rimasto tale e quale. Chi fa parte degli organi decisionali è stato cooptato dall'alto. Un ottimo lavoro di trasformismo all'Italiana. Questo mancato rinnovamento o, peggio, finto rinnovamento, determinerà la fine del PD. Per me un vero rinnovamento avrebbe dovuto essere segnato dall'uscita di scena dei vari D'Alema e Fassino, troppo compromessi con vecchie e logore logiche di potere e perciò incapaci di esprimere un vero rinnovamento, ma questo non è avvenuto. Anzi, D'Alema si trastulla con le sue fondazioni, tipo RED, dove per entrare bisogna pagare 100 euro a testa, manco fosse un club esclusivo di miliardari, in attesa che Veltroni scivoli dalla poltrona e cada, pronto a prenderne il posto. Insomma, la Casta è rimasta tal quale. L'Italia ha bisogno di nuovi partiti, veramente democratici, sia a destra che a sinistra, se vuole risollevarsi. Mi dispiace per loro, ma i politici di professione, compreso Berlusconi che è sulla scena da 15 anni, devono farsi da parte. Rilancio l'idea di un partito che nasca e viva su Internet che è un luogo di vera autentica democrazia. Aspetto idee e proposte. Intanto assisto, deluso e triste, ma nenache tanto, al tramonto dell'illusione chiamata PD.

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