sabato 12 luglio 2008

Genesi di una delusione

Ho aspettato per anni un partito come il PD perchè sono uno dei molti italiani laici che non si sono mai identificati in nessuna delle due chiese, comunista e democristiana, che hanno dominato la scena politica e culturale italiana fino agli anni novanta. La prima delusione è stato il modo in cui sono state organizzate le primarie per l'elezione dell'assemblea costituente, con un sistema farraginoso per garantire l'elezione ai quadri di DS e Margherita ed un segretario già preconfezionato. Per la delusione non ho partecipato alle primarie ed oggi so che avevo visto giusto. Tuttavia alle elezioni politiche di aprile condivisi e appoggiai con entusiasmo il programma del PD e la strategia di Veltroni e feci la campagna elettorale tra conoscenti e amici mettendoci la faccia, come non avevo mai fatto in passato. Seconda delusione: di fronte ad una sconfitta inaspettata (si diceva, allora, per male che vada Berlusconi avrà uma maggioranza risicata al senato come Prodi) si sarebbe dovuta aprire una discussione seria nel partito, magari con un congresso anticipato e, perchè no, con le dimissioni del Segretario, magari poi respinte dal partito. Niente di tutto ciò è avvenuto. Terza delusione: Veltroni dichiara di voler aprire una stagione di dialogo con Berlusconi sulle riforme. Tutti, anche i bambini, in Italia sanno che con Berlusconi è possibile solo il monologo, il suo, che Berlusconi per le riforme e gli Italiani ha mostrato sempre un interesse irrisorio rispetto a quello gigantesco mostrato per i suoi interessi personali. L'esperienza fallimentare della bicamerale guidata dal prode D'Alema non ha insegnato niente? Quarta delusione: i lavori della seconda convocazione dell'assemblea costituente, nonostante la partecipazione degli eletti si fosse ridotta a circa un terzo, sono stati considerati validi, anche se l'On. Parisi, più per motivi personali che per altro, avesse sollevato un'eccezione di democraticità. L'elezione degli organi dirigenti è stata quindi una cooptazione dall'alto di fatto, come un pò tutte le decisioni importanti del partito. Diciamo che se rinnovamento c'è stato nel PD c'è stato nelle parti basse, cioè nella base che non conta nulla ma che serve a sostenere, a legittimare quelli che contano, come i piedi che servono a trasportare la testa ma vanno dove la testa decide.e non godono di nessun prestigio, tant'è che se si vuole offendere uno si dice: ragioni con i piedi. Diciamo che noi, la base del partito che, tra l'altro ancora non c'è perchè, per qualche oscura ragione non si fa partire il tesseramento, siamo stati trattati con i piedi o, meglio, come i piedi. Quinta e decisiva delusione: di fronte a leggi definite palesemente incostituzionali da eminenti costituzionalisti e pericolose per la tenuta della democrazia, quindi in una situazione di oggettiva emergenza democratica, alcuni intellettuali e politici organizzano una manifestazione di protesta per l'8 luglio, invitano Veltroni ed il PD a partecipare e Veltroni risponde che lui non parteciperà (dirà poi 'aggratis') e che una manifestazione con milioni di persone la farà il 25 ottobre e per i problemi che interessano veramente gli Italiani, come la difficoltà di arrivare a fine mese. Capisco che Veltroni viene da una esperienza ideologica, il comunismo, che teorizzava che si potesse ottenere il benessere anche senza libertà, quando era sotto gli occhi di tutti che i paesi che prosperavano erano quelli dove c'erano libertà e giustizia mentre i paesi del socialismo reale, che io ho visitato, affogavano nella miseria materiale e morale, ma pensavo che uno che si ispirava a Kennedy e Martin Luther Kimg avesse ben presente l'importanza fondamentale per una società civile di alcuni principi etici, come l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. In questa sua scelta ho visto una sottovalutazione della gravità della situazione, e questa mia impressione ha avuto conferma quando ho letto di pericolosi pruriti inciucisti che attraversavano il PD ed ho visto la presentazione di emendamenti per ammorbidire gli effetti di una legge che non era emendabile e che doveva essere rifiutata in tronco, come ha fatto Di Pietro. Ma la delusione più grande l'ho provata all'indomani della manifestazione, quando Veltroni s'è unito al coro di quelli che si sono scandalizzati per le parole pronunciate da due comici e non ha speso una parola per le migliaia di persone che da tutta Italia, sacrificando il loro tempo libero ed il loro denaro, si sono recate a Roma per manifestare per una causa così giusta come la difesa della Costituzione. Sono deluso, profondamente deluso per aver mal riposto la mia fiducia ed il mio entusiasmo ma, al tempo stesso, sono contento perchè adesso vedo molto piu chiaramente la realtà. Se per ben tre volte il centrosinistra non è riuscito a fare una legge sul conflitto di interesse una ragione ci dovrà pur essere e la ragione è che anche il centrosinistra ha i suoi conflitti di interesse (vedi Unipol e scalate alle banche sponsorizzate da Fassino e D'Alema). Credo che l'attuale classe politica, con la sola eccezione del ruspante Di Pietro e dell'IDV, ha consolidato, nei decenni, atteggiamenti, comportamenti, modi di pensare, di agire e di perseguire interessi particolari, anzichè collettivi, simili. L'essere opposizione o governo è più un gioco delle parti che un reale trovarsi su posizioni contrapposte. L'attuale classe politica ha, in definitiva, i connotati della Casta ed è irriformabile dall'interno. Cosa vuol dire questo? Che un partito nuovo non può essere fondato da chi fa parte della Casta, sia esso D'Alema, o Veltroni, o Bindi, o lo stesso Prodi o chicchesia, ma solo da gente che è del tutto estranea alla Casta, cioè da volti nuovi e sconosciuti. In attesa del partito nuovo che non c'è, l'unica forza politica in grado di interpretare meglio i sentimenti popolari più genuini, perchè meno compromessa con la Casta è l'Italia dei Valori e prevedo che sull'IDV confluirà la maggior parte dei voti dei simpatizzanti di sinistra del PD e dei simpatizzanti della sinistra radicale che attualmente non riesce a trovare una leadership in grado di guidarla. E in un sistema frammenatato, tripolarizzato, Di Pietro potrebbe pure vincere le elezioni perchè potrebbe raccogliere il malcontento di destra e di sinistra che cresce a vista d'occhio.

1 commento:

Anzalone Michele ha detto...

Beh come dicevi sul sito del partito democratico hai proprio tolto tutti i riferimenti al pd... mi dispiace molto. Io sono un ragazzo di 21 anni, anke io ci sto credendo, ma nonostante qualche delusione che anche tu hai colto, voglio continuare a crederci.. Non mollare pero'. Non si puo' delegare sempre tutto agli altri. La democrazia non e' qualcosa di perfetto. Dalla democrazia come vediamo oggi e come abbiamo visto in passato, puo' nascere anche la sua nemesi, la dittatura.... ma la democrazia non e' soltanto questo. Non e' solo calcoli statistici e uomini strapagati in giacca e cravatta. La Democrazia e' una sfida romantica! E' basata sull'intelligenza e sul sentimento. E' come stare in cima ad una montagna per guardare il futuro al di sopra delle tempeste. E' un rapporto che puo' togliere dall'amarezza e dalla solitudine dei loro problemi le persone. E' un sentimento, ma proprio per questa sua natura.. e' una scommessa fragile che puo' fallire se non si ci impegna insieme. Non abbandonare tutto.. I sentimenti sopravvivono alle delusioni, e una tempesta per quanto forte possa essere, tornera' sempre ad essere il vento che soffia sulle nostre vele.

Non abbandonare la barca :)

Michele Anzalone