mercoledì 9 luglio 2008

Il pericolo più grande

In questo momento chi è il vero leader dell'opposizione, in cui si riconoscono tutti quelli che non condividono l'operato del governo Berlusconi? Si può dire che sia Veltroni? Non credo viste le divisioni che ci sono nel PD. Si può dire che sia di Pietro? Dopo l'infortunio di ieri, prevedibile e che di Pietro ingenuamente non ha prevenuto, lo credo ancora meno. Si vede all'orizzonte un leader della sinistra scompaginata dal risultato elettorale di aprile? Purtroppo no. Una situazione come quella attuale, caratterizzata da confusione, divisioni e risse nel centrosinistra, è la più pericolosa che ci possa essere per la difesa della democrazia. La mancanza di unità e leadership credibile a sinistra è il miglior regalo che possa essere fatto a Berlusconi. Di chi è la colpa? Un po' di tutti. Di Di Pietro che ha permesso che alla manifestazione dell'8 luglio partecipasse il Grillo che ha sparato contro tutti e,cafonescamente, anche contro quelli che lo avevano invitato, e calamitasse su di sè tutte le attenzioni. Di Veltroni, novello signor Tentenna che indice una manifestazione ad ottobre per dei problemi impellenti di oggi (manifestazione postuma l'ha definita Diliberto). Degli organizzatori della manifestazione che non hanno previsto le conseguenze del lasciar parlare a ruota libera gli invitati, alcuni dei quali hanno mancato di rispetto innanzitutto a chi gli aveva offerto il privilegio di salire sul palco e parlare a 100.000 persone e poi al pubblico che era stato invitato a manifestare con un obiettivo ben preciso: le leggi canaglia di Berlusconi e non contro il Papa o contro il PD. La lezione che bisogna trarre da quanto è successo è che un popolo, che c'è e si è visto ieri in piazza, non può essere lasciato senza guida, non può essere chiamato e poi lasciato solo. Ho apprezzato molto l'intervento appassionato di Furio Colombo che ha messo una toppa su un buco che stava diventando insostenibilmente grande. I leader e gli aspiranti leader del centrosinistra devono capire che prima di tutto bisogna unirsi, per acquistare forza. Bisogna confrontarsi, discutere, ma trovare linee di azione condivise . Questo, almeno, Prodi lo aveva capito. Prodi fece l'impossibile per tenere unita la coalizione e si conquistò così la leadership del centrosinistra, riconosciuta da tutti. Nella situazione attuale, ovviamente, non può esserci un leader unico del centrosinistra. Prevedo che ce ne saranno almeno tre: Veltroni, Di Pietro e il nuovo leader della sinistra che prima o poi verrà fuori dai congressi che si stanno svolgendo in quell'area. Ebbene, è assolutamente necessario che i leader dell'opposizione marcino come un sol uomo contro il gverno Berlusconi. Marciare uniti viene prima di ogni altra cosa. Sono convinto che le cose che uniscono Di Pietro e Veltroni sono molto più di quelle che li dividono. Su cio che unisce bisogna costruire una massa d'urto formidabile. I leader devono solo essere la testa di un ariete che è il popolo, che, ripeto, come si è visto ieri, c'è ed è pronto a marciare per difendere la democrazia e la Costituzione.

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