venerdì 22 febbraio 2008

Berlusconi in tilt

Prima snocciola sondaggi che danno il Popolo della libertà al 46%, il che, se si avverasse, e mentre lo dico mi tocco certe cose, equivarrebbe a una loro vittoria sicura; poi dichiara che se si pareggiasse sarebbe pronto a fare le larghe intese. O la granitica fiducia del Cavaliere nei sondaggi sta vacillando o i sondaggi raccontano un'altra storia. Secondo me, la improvvisa disponibilità al dialogo di Berlusconi con l'avversario, finora sempre negata, significa che quella vittoria che l'ex centro destra credeva di avere in tasca non appare più tanto sicura neanche a loro. Un'ulteriore conferma di questa impressione me l'ha data Fini, il quale, in questi giorni appare irriconoscibile. Sembra privo di identità. Una persona che non sa più chi è. Non ha la solita grinta. E' spento come un pugile suonato. Fateci caso. E' comprensibile. Oramai è l'ombra di Berlusconi. Ha dimostrato di essere privo di coraggio, di essere superato in questo addirittura da Casini. Subito dopo la caduta del governo Prodi parlavano di vittoria sicura come se gli Italiani fossero un popolo di stupidotti pronti a sostenere in massa la loro Reconquista del potere nonostante le venali ragioni che la ispiravano e che non si preoccupavano neanche tanto di nascondere. Forse hanno incominciato a temere che quegli Italiani che li hanno sempre sostenuti non erano tanto soddisfatti delle loro performances parlamentari (tra le cui perle spiccano gli improperi, le grida da stadio, i vergognosi e vigliacchi insulti al premio Nobel Rita Levi Montalcini, le corna, lo spumante versato sui banchi) e non si fidavano tanto neanche di loro. Tutti segnali che mi sembrano incoraggianti e di buon auspicio per voltare veramente pagina.

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